B.Alfonzetti e S.Tatti - Vite per l'unita'

vitexunita
Donzelli, Roma, 2011, pag. 194, euro 17,00.

“ Vite per l’Unità”, artisti e scrittori del Risorgimento civile, così recita il sottotitolo di questa interessante antologia frutto del lavoro di dodici prestigiosi studiosi italiani e stranieri. Coordinati da Beatrice Alfonsetti e Silvia Tatti, docenti di letteratura italiana presso l’Università La Sapienza di Roma, ci hanno proposto una originale ricostruzione della presenza e dell’influenza del mondo dell’arte e della letteratura nel processo risorgimentale.
Nei loro racconti non compaiono gesti eroici, ma vengono descritti l’impegno e l’angoscia di uomini e donne costretti alla fuga, all’esilio o al carcere per motivi politici. Si parla di una letteratura che elabora nuovi generi e forme e li usa a sostegno di ideali. Si descrive un teatro musicale sensibile ai temi storici e in grado di sottolinearne il significato politico; non per nulla Gramsci definì il melodramma l’unica forma d’arte risorgimentale a contenuto nazional-popolare.
Profili quindi, non biografie, in cui di ogni soggetto si analizzano solo alcuni aspetti caratteriali o alcuni episodi della vita ritenuti particolarmente significativi. Vite che comunque, con nostra sorpresa, vedremo intrecciarsi spesso in incontri e riscontri significativi.
Foscolo, Manzoni, Pellico, Donizzetti, Leopardi, Cattaneo, Modena, Mazzini, Belgiojoso, Malibran, Verdi, Nievo, visti con occhi attenti ad aspetti inconsueti della loro attività, animano quindi le pagine di questo libro.
Particolarmente interessanti ho trovato i capitoli dedicati alle due figure femminili: Cristina Trivulzio Belgiojoso, nobildonna milanese, patriota e scrittrice é ritratta con partecipazione e cura da Novella Bellucci, mentre di Maria Malibran, la regina del canto, ci offre un intenso ritratto Celine Frigau.
Suggestivo é anche il ritratto di Gustavo Modena, l’attore mazziniano, fervente repubblicano fino all’ultimo respiro, figura sconosciuta al grande pubblico, ma molto noto ai suoi tempi.
Le pagine dedicate alla musica e al teatro sono, a mio parere, le più originali e interessanti. Spartiti musicali, pagine di romanzi o di poesie hanno infatti contribuito come o forse più delle armi a formare la nostra nazione; le note o i versi restano consegnati alle generazioni future.
Nell’anno che siamo da poco lasciati alle spalle, anno difficile, in cui si sono celebrati i 150 anni dell’unità d’Italia, questo libro occupa di diritto un posto importante. Offre infatti una lettura problematica del nostro Risorgimento lontana da intenti celebrativi, sottolineando invece l’importanza della dimensione culturale nel processo storico.
Come scrivono le curatrici del volume, si é voluto raccontare un insieme di vite animate da molteplici passioni, fra cui prevale quella civile, sullo sfondo di un periodo storico in cui ogni esistenza assume le caratteristiche della eccezionalità.